PENTECOSTE: il Paraclito che trasfigura
Sono passati cinquanta
giorni dalla risurrezione di Cristo, da quel mattino radioso di luce in cui la
vita e ritornata a splendere e si è resa visibile nel corpo glorioso di Cristo
Risorto.
Al cinquantesimo giorno i discepoli fanno un’altra esperienza nuova che segnerà la loro vita per sempre, quella di accogliere il dono dello Spirito Santo. Nelle Sacre Scritture ci sono tante immagini per descriverlo, ma nessuna di esse risulta esauriente, ognuna rivela un aspetto fondamentale della sua realtà multiforme: vento - fuoco - acqua - luce - forza - vita e tante altre ancora. Tutte esprimono le qualità della sua natura divina e tutte sono correlate alla vita dell’uomo sulla terra e alla comunità.
Lo Spirito Santo è una
realtà divina, quindi soprannaturale, invisibile. Il suo compito è quello di
infondere sacralità alle cose e soprattutto trasformare le realtà umane
avvicinandole a Dio. San Paolo ricorda i due grandi binari attraverso i quali
scorre la vita: la carne e lo spirito.
Con il primo intende
una vita vissuta esclusivamente all’interno di uno spazio fatto e pensato solo
di cose materiali che posso vedere, quantificare, possedere e godere, senza
alcun riferimento a Dio. La seconda dimensione riguarda le cose di cui è fatta la
vita ma che scaturiscono dallo Spirito. Riguarda le cose che danno senso e
significato alla vita, sono le realtà legate al mondo delle relazioni: l’amicizia, gli affetti i legami profondi.
Possiamo immaginare la
vita come una casa ben costruita all’esterno, strutturalmente perfetta ossia l’immagine della carne, della materialità. Ma se in quella bella
struttura non c’è luce, non c’è acqua, diventa una casa senza vita. Così è lo
Spirito! Egli è la forza che dà vita alle cose. È la luce che permette di
vedere tutta la scala dei colori e di ognuno tutte le possibili sfumature.
Lo Spirito essendo opera e natura di Dio ha il compito creare unità in noi, con gli altri e soprattutto con Dio. È Lui che crea legami e relazioni, che accende i grandi desideri che rendono bella la vita e la riempiono di speranza. È Lui che ci difende dal male, quale forza multiforme, opposta la bene che si annida nel cuore dell’uomo. Sono le forze avverse che frenano la speranza, paralizzano le capacità di bene, fanno sentire in colpa perchè non si è perfetti ai nostri stessi occhi.
Lo Spirito, che è unità, ha il compito di ricomporre tutti i frammenti della storia personale di ognuno
e di unificarli con la forza di Dio.
Lo Spirito è la sola forza capace di trasformare l’odio in amore e di portare la pace laddove la speranza umana ha cessato di esistere.
Chiediamo che l’effusione dello Spirito possa abitare sempre la faccia della terra e portare pace.
don Biagio Aprile
Grazie Padre Biagio 🙏
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