LA NOSTRA PASQUA: dal buio alla luce
Cosa significa e cosa implica aver celebrato la Pasqua? Quale esperienza ci portiamo dentro che continua a maturare?
Aver celebrato la
Pasqua dovrebbe implicare l’avvio di processi necessari di cambiamento: la consegna a Cristo dell’uomo vecchio che c’è in noi, la possibilità
di far morire il male in tutte le sue forme, specialmente quello che si annida nel
cuore dell’uomo, quello che si può strutturare in forma di pensiero e diventa
mentalità, modalità di vivere la vita.
Il brano evangelico, ambientato dopo la risurrezione di Gesù, ci presenta Pietro che insieme al gruppo dei discepoli, ritornano a pescare, tentati di riprendere a fare le cose che facevano prima. È difficile accogliere l’evento della risurrezione come una realtà che cambia la prospettiva di vita. Ritornare alla vita di prima significa che Cristo è stato una parentesi della vita, un’esperienza conclusa, un ricordo da conservare.
Vanno a pescare, ma va tutto male, si rivela un insuccesso lavorativo: "In quella notte non presero nulla".
La
notte e il nulla, ovvero l’assenza di
quella luce interiore che non permette di comprendere a fondo alcuni
accadimenti importanti che hanno investito la vita.
Il buio e il nulla potrebbero essere le immagini di chi concepisce la vita prevalentemente come
una realtà in cui bisogna fare senza fermarsi, fare per non pensare, fare per
dimenticare, fare senza aver chiaro dove andare e con la presunzione di possedere
la propria vita.
Alla fine di un’esperienza andata male c’è Lui, il Risorto, ad attendere in quella spiaggia. C’è Lui, presente e quasi nascosto, pronto a riaccendere quell’ascolto della sua parola, a offrire una soluzione per riprendere in mano percorsi di vita che si erano interrotti. C’è Lui, che offre chiarezza alle esperienze incomprese: rifare le stesse cose di prima ma con uno spirito e una luce completamente nuova.
Fare le stesse cose dopo aver ascoltato quella presenza misteriosa del Cristo Risorto dà senso al perché si fanno le cose nella vita.
Con la risurrezione di Cristo la vita viene investita da una nuova presenza, quella del suo Spirito che irradia una nuova luce. Si passa dalla tristezza del buio della notte che non fa vedere gli altri e non consente di prendere nulla, alla gioia di sapere che c’è qualcuno ad attenderti, anche dopo una notte andata male.
Qualcuno che ha scelto di stare sempre con
te, perché vuole condividere la tua vita, qualcuno che è sempre nell’atteggiamento
di preparare qualcosa da offrirti perché tu possa trovare il necessario ristoro.
Tutto diventa segno del suo amore, discreto e silenzioso, ma allo stesso tempo
capace e forte. Se lo accogli con fede ha il potere di fare nuove tutte le
cose. È la pasqua del Signore! È la
nostra pasqua!
don Biagio Aprile
Grazie don Biagio Aprile🙏🙏
RispondiEliminaCarissimo le tue riflessioni lasciano un segno nelle nostre anime.
RispondiEliminaTi ringrazio. Vorrei aggiungere qualcosa sul dialogo fra Gesù e san Pietro: Ci dice cioè che, se erriamo, Gesù, una volta ravveduti, non ricorda il nostro sbaglio e vede in noi solo quello splendido disegno per il quale Dio ci ha creato. Questa è la misericordia di Dio! Pietro, forgiato dalle umiliazioni della tristissima prova fallita, si abbandona totalmente a Gesù. Come lui, anche noi esaminiamo il nostro cuore, per potergli dire e ripetere spesso: “Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo” (Gv 21,1