In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». (12,38-44)
In questa domenica Gesù ci dà
appuntamento nel tempio di Gerusalemme per dare l’ultimo insegnamento che
riguarda il nostro stare in questo mondo e in questo tempo.
Il tempio è il luogo
sacro per eccellenza, luogo dell’incontro con Dio e con l’altro, immagine di
Dio. Il tempio è immagine di Cristo stesso, Lui e la sua realtà sono il nuovo
tempio. Quale rapporto abbiamo istaurato con il tempio di Cristo che è la
Chiesa, che siamo noi pietre vive della sua Chiesa?

Gesù, nel vangelo di
questa domenica, ci mostra persone che si presentano come maestri delle cose di
Dio e della legge, ma in realtà hanno fallito nel rapporto con Dio e nella
vita. Sono coloro che amano solo se stessi e fanno di tutto per essere ammirati
dagli altri: il loro modo di vestire, il loro modo di pregare; la loro postura
umana, intellettuale e religiosa rimanda ad una vita ripiegata in se stessa,
interessata ai consensi, alla cura dell’immagine, ad una apparenza vuota, senza
spessore umano; usano il tempio e le responsabilità che ricoprono, dentro e
fuori del tempio, come il palcoscenico della vita. In verità, si tratta di vite
spezzate, che non sanno guardare oltre se stessi, una miopia spirituale ed
umana.
Stando nel tempio Gesù
ci mostra un’altra persona, una vedova povera, apparentemente insignificante
che fa la sua offerta, dona tutto quanto aveva per vivere, due monetine. Gesù
attraverso questa persona ci indica la vera spiritualità ed il vero rapporto
con il tempio, immagine di Cristo stesso.
Nel dare tutto ed in quel
tutto fatto di cose di poco conto, agli occhi degli altri, c’è lo spessore di
una vera umanità, di un cuore abitato dall’amore per Dio e per gli altri. Ci
vuole veramente coraggio nel rischiare tutto, ma ella sa di poter confidare in
Dio, il solo che la conosce veramente e sa molto bene che Dio non la
abbandonerà mai. Nel dare tutto per il tempio che è Cristo questa donna diventa
l’immagine di tutti coloro che consumano se stessi in termini di impegno e
sacrificio per la costruzione delle comunità quale luogo visibile e tangibile
della casa di Dio.
Questa forza tipica delle persone povere di cose, ma ricche
di grandi valori nasce da un cammino di fede, da una relazione sana con Dio e
da un rapporto sereno con se stessi e con gli altri, maturato in un tempo fatto
di processi lunghi ed impegnativi.
don Biagio Aprile
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RispondiElimina"...sono coloro che amano se stessi e fanno di tutto per essere ammirati...."
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"..vite spezzate che non sanno guardare oltre...."
Ecco su cui meditare e riflettere molto. Noi da che parte stiamo?
Grazie p.Biagio